Home » Approfondimenti » Inciampare non è un male (sarebbe meglio non affezionarsi troppo alla pietra)
Lapo Elkann è l’ultimo vero dandy.
Il dandy è ironico, distaccato dalla realtà, avversario della mediocrità borghese. Lapo è così.
A me personalmente sta anche molto simpatico. Non è certamente una persona “per male” (cosa rara in ambienti così elevati). Al massimo è bravo a farsi male da solo.
Classe 1977, nasce a New York. Figlio di Margherita Agnelli e dello scrittore francese Alain Elkann. Fratello di John (presidente FCA) e di Ginevra, dedita all’arte ed al cinema. Ha peregrinato, fin da piccolissimo, al seguito della famiglia, tra il Brasile e la Francia, dove si è diplomato al famoso liceo Victor Duruyt. Per poi laurearsi in Inghilterra, a Londra, alla European Business School.
Presta servizio militare negli alpini.
Nel 1994 lavora come operaio metalmeccanico alla Piaggio di Pontedera, sotto il falso nome di Lapo Rossi (che fantasia). Poi passa alla Danone, alla Ferrari, alla Maserati e, nel 2001, diviene assistente personale di Henrhy Kissinger.
Questa è probabilmente l’esperienza lavorativa più formativa per lui.
Al rientro in Italia dagli Stati Uniti, entra in FIAT e si occupa di immagine. Ricordiamo tutti le sue felpe con la scritta FIAT in bell’evidenza.
Poi arriva il maledetto ottobre 2005: ricoverato in fin di vita in ospedale dopo la sua, oramai più che famosa, notte brava. Da allora cambia tutto per Lapo.
Additato come pecora nera della famiglia, al suo risveglio dal coma si trova un foglio da firmare. Era la sua rinuncia alla “Dicembre”, la cassaforte di famiglia dalla quale si controlla lo sterminato impero Agnelli.
Certo la firma non è gratis. Viene liquidato con ben 165 milioni di Euro. Ma non potrà mai più accedere a nessun ruolo significativo all’interno del gruppo.
Con una parte di questi soldi, Lapo crea la sua società Italia Indipendent, che produce i famosi occhiali in fibra di carbonio da mille euro l’uno. La società viene quotata in borsa. Nel tempo Italian Indipendent cresce e si occupa anche di vodka, carte di credito e musica.
Chi lo conosce bene, dice che Lapo abbia una certa genialità nel marketing. E non è vero che non sia un buon imprenditore. Raccontano che il suo problema sta, negli affari come nella vita privata, nel fidarsi di persone che gli stanno vicino solo per cercare di carpirgli più denaro possibile. E non certo per condividere un progetto imprenditoriale, o per sincera amicizia.
Sanno che Lapo è un fiume inesauribile di denaro. E che è anche una persona molto generosa. Purtroppo in questi anni abbiamo visto il nome di Lapo uscire sui giornali italiani e stranieri, soprattutto per degli scandali.
Dal primo già citato del 2005, al video-ricatto girato da due fratelli che immortalava Lapo in situazioni ambigue (per fortuna i due fratelli sono stati arrestati per estorsione). Dalla rissa in stato di ebbrezza a Capri con un tassinaro, al falso sequestro inscenato da Lapo a New York, perché rimasto senza soldi (anche lì, dopo aver passato una notte brava in compagnia di una trans e con molta droga).
Gli servivano 10.000 dollari, per saldare il conto. Il falso sequestro gli è costato l’arresto per qualche ora in un commissariato newyorkese e un processo che, per fortuna, non ha portato alcuna conseguenza negativa, in quanto lo Stato di New York ha ritirato le accuse.
Fino, è storia di due-tre giorni fa, al risarcimento di 10 milioni di dollari chiesto da un cuoco newyorkese, un certo Travis London, per essere stato coinvolto contro la sua volontà, nell’estate 2018, a casa di Lapo a Milano, in un ménage a trois con due trans.
Questa storia è ancora tutta da dimostrare.
Forse tutti questi eccessi di Lapo hanno radici in un trauma giovanile. Nel 2013, Lapo rivelò di aver subito abusi fisici e sessuali in collegio gesuita.
Credo che Lapo sia l’anello più debole della famiglia Agnelli, come lo era Edoardo, suo cugino. Quello che fa Lapo, probabilmente, lo faceva il nonno e lo fanno molti altri membri della sua famiglia.
Per quanto riguarda il nonno, erano altri tempi. Per quanto riguarda gli altri, forse sono solo più bravi a nascondere certi vizi.
Lapo è genuino, non si nasconde. Anzi paga il prezzo di appartenere ad una delle famiglie più ricche e potenti del mondo e di non essere riuscito ad allinearsi, con ipocrisia, al resto della famiglia.
Certo ha fatto, e fa, tante cazzate. L’unico però a farsi male è sempre lui.
Il fratello Jhon, considerato dalla stampa bravo e buono (stampa molto servile), con le sue decisioni imprenditoriali a volte fa davvero dei danni, ma nessuno ne parla. È sposato con una principessa bellissima e sofisticata ed ha tre figli meravigliosi. Quindi è buono a prescindere.
Lapo invece, al contrario, è cattivo a prescindere.
Caro Lapo, per quanto ne sappia io fare orge e drogarsi non è reato. Quindi puoi tranquillamente continuare a fare entrambe le cose.
L’unico consiglio che vorrei darti è quello di cercare, in futuro, di volerti più bene.