Sono decenni che ci dicono che l’acqua, il bene più prezioso per l’umanità e fonte di vita, scarseggia.

E con il tempo scarseggerà sempre di più.

Da piccoli ci hanno insegnato a chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti, o a caricare lavatrice e lavastoviglie solo se piene. Sì per carità, avvertenze giustissime e sensate.

Ma la storia che i mass-media ci vogliono raccontare non è proprio così. Cominciamo con il dire che il 71% della superficie terrestre è coperta d’acqua. Ma il 97,5% è salata. Del restante 2,5% solo l’1% è utilizzabile per le attività umane. La rimanente parte è soprattutto sotto forma di ghiaccio. Di questo 1%, il 93% viene impiegato per usi agricoli.

L’ONU ha stabilito che il fabbisogno minimo biologico pro-capite per la sopravvivenza umana nelle 24 ore, è di 5 litri d’acqua. Senza cibo si può vivere un mese. Senza acqua non si supera la settimana. Per poter parlare di condizioni accettabili di vita, occorrono non meno di 50 litri d’acqua al giorno, per ogni essere umano.

Nel mondo si passa da una disponibilità di 425 litri di acqua al giorno per abitante negli Stati Uniti, ai 10 litri al giorno per abitante nel Madagascar. L’ Italia può garantire 237 litri al giorno d’acqua per abitante.

Attualmente, un abitante su cinque nel mondo, non ha acqua potabile sufficiente.

Oltre un miliardo di persone beve acqua “non sicura”. Questi sono i dati aggiornati sulla disponibilità d’acqua nel mondo. Con il tempo, la popolazione mondiale è destinata a crescere ed anche di molto. Si calcola che nel 2100 saremo oltre 11 miliardi di persone.

Quindi va da sé che vi sarà un consumo d’acqua ancora maggiore. Come risolvere il problema? E soprattutto, si può risolvere? Certo che sì.

Il nodo della questione non è la risorsa acqua, che è più che abbondante sulla terra anche per una popolazione molto maggiore agli 11 miliardi di persone. Il punto è come quell’acqua viene gestita. O meglio, come resistere alle pressioni economiche, culturali e politiche in direzione di una sua cattiva gestione.

Molti anni fa un ingegnere siciliano, mi raccontò che la Sicilia è piena di falde acquifere sotterranee. E mi chiese: “secondo lei perché città come Agrigento o Caltanissetta, o quartieri della stessa Palermo, hanno acqua solo per delle ore al giorno e nemmeno tutti i giorni, alle soglie del 2000?” Risposi: “immagino che convenga a qualcuno“. “Bravo!”, ribatté l’ingegnere. “La mafia fa affari d’oro con l’acqua che vende in giro con le autobotti. Se tutti avessero tutta l’acqua che vogliono aprendo solo un rubinetto, sarebbe la fine di questo business“.

Questo non vale ovviamente solo per l’Italia, ma anche per molti altri paesi nel mondo.

In Namibia, in Africa, una delle regioni più aride di tutto il globo terrestre, è stata scoperto, grazie ad un team di ricercatori tedeschi, un serbatoio d’acqua dolce e pulitissima che si trova sotto il deserto. Si calcola che la falda acquifera scoperta, risalga ad almeno 10 mila anni fa. Potrebbe alimentare più di metà nazione per centinaia di anni. Si parla di circa 5-8 miliardi di metri cubi d’acqua potabile pronta solo ad essere estratta.

La scoperta potrebbe mutare l’economia della Namibia e la vita dei suoi abitanti.

Nulla in confronto alla falda acquifera scoperta, dopo anni di studi e ricerche, in Brasile. Per la precisione nella zona della foresta amazzonica.

In Brasile siamo di fronte ad una riserva sotterranea di acqua dolce, sufficiente per rifornire il mondo intero, per almeno 250 anni.

La falda ha un’estensione di 162.520 km3. La quantità d’acqua calcolata nel sottosuolo, corrisponde a circa 150 quadrilioni di litri. Praticamente come tutto il Mar Mediterraneo.

Il Brasile potrebbe diventare così “l’Arabia Saudita dell’acqua“.

Il problema è che necessitano opere colossali per trasportare l’acqua. Questa non è l’unica falda acquifera del Brasile. Altre falde acquifere sotterranee di dimensioni enormi, nel mondo, sono state scoperte in Russia ed in Australia.

Ergo, mi sembra di poter affermare con certezza, che il vero problema non sia l’acqua, che è in abbondanza per tutti e per molto tempo. Ma l’uomo che, come al solito, preferisce guadagnare e speculare per bramosia di denaro e potere, sulla pelle di miliardi di altri uomini.

Il famoso filosofo e antropologo statunitense Loren Eiseley era solito dire “se vi è una magia in questo pianeta, è contenuta nell’acqua“.