Home » Approfondimenti » Siamo tutti uguali, una volta tanto, uno vale uno
Siamo medaglia d’argento ma stiamo lottando per salire sul gradino più alto del podio.
La gara che rischiamo di vincere (o meglio di perdere) è quella sul numero di contagi e di morti dovuti al coronavirus.
Sì, adesso, almeno per quanto ci riguarda, in Italia possiamo parlare di vera e propria epidemia. Gli infettati di coronavirus solo oltre 7000 ed i decessi 366. Ma i numeri sono purtroppo in continua evoluzione.
Poche settimane fa ci chiedevamo se si sarebbe trattato di una nuova peste nera. Forse, probabilmente, qualcuno avrà sorriso, sicuro che chi fa questo lavoro, quello di scrivere, spesso ami le iperboli per catturare più lettori possibili.
A questo punto possiamo dire purtroppo che avevamo ragione. Che il nostro non era allarmismo ma ragionamento.
Non era sensazionalismo, del quale siamo scevri, ma preoccupazione.
Non per essere menagramo o delle Cassandre, ma se tutti noi, e dico tutti, non cambiamo i nostri comportamenti, andremo in contro a conseguenze gravissime per noi e per il nostro paese.
Una volta passato il coronavirus, speriamo il prima possibile, saremo costretti, anche qui tutti insieme, a rimboccarci le maniche per far ripartire economicamente il nostro paese.
Il coronavirus ha fatto capire a tutti che uno vale uno. Una volta tanto siamo tutti uguali.